mercoledì 9 gennaio 2008

Contributo di Giancarlo Biffi - Cada die Teatro

VERSO UNA PRIMAVERA DELLO SPETTACOLO IN SARDEGNA


Inizia un nuovo anno di spettacolo, vecchi problemi ma anche la determinazione a migliorare il presente di un futuro che ci corre incontro rapidamente.
Sono sempre stato convinto che l’arte non è il fine ma semplicemente un mezzo per “tirare fuori” dalle persone il meglio di se stessi. Uno strumento per giungere da un’altra parte, per toccare altre corde, la possibilità di oltrepassare la soglia…

L’anno inizia con l’intento da parte dell’Amministrazione Regionale di dare gambe alla recente legge sullo spettacolo. I rappresentanti dei vari settori artistici avranno l’importante compito di suggerire alla politica come applicare nel modo migliore la legge, come far in modo che il regolamento d’attuazione vada oltre il breve orizzonte.
Compito difficile ma non impossibile. Difficile perché le varie componenti dello spettacolo isolano sono anche aziende in concorrenza fra loro per l’acquisizione di spazi di mercato: teatri, spettatori, finanziamenti, sponsor… ma non impossibile, perché c’è un gran bisogno di regole certe per chi di arte e cultura si occupa professionalmente.

Regole minime, chiare e trasparenti, evidentemente ogni singola azienda cercherà di “tirare” verso la composizione di un regolamento che favorisca economicamente la propria struttura.
Se ciò accadesse sarebbe un’operazione miope e di corto respiro...
È necessario invece operare per un regolamento che vada oltre il presente, che sia fattiva base da cui spiccare il balzo… Una normativa il più possibile neutrale che faccia gli interessi dell'intera comunità e che spinga la variegata realtà professionale alla concorrenza artistica più che a quella aziendale, sostenendo in primo luogo e con tutti i mezzi la produzione di opere di teatro, danza, musica, cinema…

Concentrarsi sulla produzione significa credere ad una Sardegna che ha qualcosa da comunicare al mondo.
La produzione artistica deve essere il pilastro principale di qualsiasi architettura legislativa, non è possibile prescindere da questo. Più opere si realizzano e più c’è la possibilità che tra queste ci possa essere qualcosa che assomigli al “capolavoro”. Occorre dare opportunità, spingere gli artisti a fare ciò in cui riescono meglio, quel per cui si sono dati tanto da fare. Obbligarli ad allontanarsi dall’amministrazione, dalle scartoffie e costringerli nello spazio del loro vero operare: il palcoscenico. Non possiamo permettere che i nostri migliori artisti, vecchi e giovani, siano costretti ad utilizzare la maggior parte del proprio tempo nella gestione di un’azienda o nell'organizzazione, più che nel praticare la propria arte. Ogni ragionamento sul regolamento attuativo della legge, deve avere come base la “produzione” e lo studio di tutte le norme possibili ad incentivarla...

Oltre a sollecitare l’attuazione: della triennalità, dello snellimento degli adempimenti burocratici, della certezza dei tempi di erogazione del contributo…
Sarebbe buono riflettere in profondità su ciò che sta alla base di ogni ragionamento.

Siamo certamente in un campo, quello artistico, dove l’offerta supera di gran lunga la domanda. Alla luce di questo, poniamoci i due quesiti fondamentali:
1. Com’e possibile far crescere la domanda?
2. Cosa fare per migliorare la qualità dell’offerta?

Migliorando la “qualità” dell’offerta può certamente aumentare la “quantità” di domanda.
Per migliorare la qualità, occorre per prima cosa concentrarsi nel riuscire ad attivare degli interventi specifici tendenti a favorire la PRODUZIONE.

Ecco a seguire cinque possibili “spunti” normativi:

Ospitalità
Premiare le situazioni artistiche che mettono a disposizione i propri spazi e i propri servizi gratuitamente a compagnie di teatro, danza o musica privi di locali o servizi tecnici idonei.
Adozione
Premiare le situazioni artistiche più consolidate che “adottino” giovani compagnie, assumendosi l’onere e la responsabilità della loro formazione artistica e tecnica.
Distribuzione
Premiare: festival, circuiti, rassegne, ogni tipo di manifestazione che direttamente produca spettacoli o presenti nel proprio cartellone oltre a compagini nazionali e internazionali anche produzioni di artisti locali.
Incentivazione della qualità
Istituzione di un premio annuale sul modello del “Premio Ubu” direttamente da parte della RAS, per il miglior spettacolo, attore, regista, drammaturgo, esordiente…
Facilitazioni
La possibilità di mettere in bilancio (entrate e uscite) anche gli spettacoli rappresentati fuori dalla Sardegna

Giancarlo Biffi

2 gennaio 2008

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